Ecco la recensione del nuovo “Piaggio Beverly MY’10 300 i.e.”
Allora, come prima riportato, ieri mi reco in concessionaria ed effettuo la prova del suddetto mezzo!
Colore: Bianco con rifiniture grigie e bordeax
Qualche riferimento tecnico: monta il Quasar 4 tempi da 278 cc, erogando 22,2 CV a 7.250 giri e una coppia di 23Nm a 5.750 giri. Distribuzione a monoalbero a camme in testa (SOHC) a 4 valvole, iniezione elettronica e raffreddamento a liquido. Tutto in 2,15 metri di lunghezza per 78 cm di larghezza.
Cominciamo dall’estetica:
estremamente gradevole alla vista, il nuovo Beverly si presenta decisamente filante e armonioso in tutte le sue forme. La particolarità del faro, di forma irregolare e che porta il logo Piaggio
La fluidità dell’anteriore molto pulito e perfettamente essenziale, con l’inserto del rivisitato parafango molto più adatto allo stile della moto stessa
Il nuovo design del cerchio in lega leggera da 20 razze all’anteriore da 16 “, che monta gomme 110/70-16 (Michelin CityGrip per l’occasione…) e, udite udite la novità, il cerchio da 14 “ sempre da 20 razze con gommatura 140/70-14 al posteriore, risaltano subito all’occhio e fanno capire che “qualcosa è cambiato”… il doppio freno a disco, da 300mm con pinza flottante all’anteriore e 240 mm al posteriore, completano l’opera. A differenza di quanto pensavo, la ruota più piccola dietro non compromette per nulla la sensazione di sicurezza e maneggevolezza, ma anzi la incentiva e rende la guida più fluida e piacevole…
Le fiancate, entrambe gradevolissime alla vista, presentano notevoli differenze rispetto agli altri modelli! A cominciare dal parafango, manubrio e gruppo strumentazione e specchietti, pedane e zona tra scudo e pedane, sella e codone, portapacchi, faro e, da un lato la marmitta (completamente rivisitata e dall’altro il carter e il filtro d’aria, anch’essi molto cambiati
Sul lato destro, come sempre la marmitta, totalmente ridisegnata, per forma, posizione, colore e carter, e cambia anche la piastra di sostegno di marmitta e ruota, molto più discreta e piacevole alla vista. Dall’altro lato, il carter leggermente diverso, più “fluido”, col filtro dell’aria triangolare sopra quest’ultimo, molto più discreto, quasi a continuare col carter, facendolo sembrare un tutt’uno con quest’ultimo.
Le pedane sono decisamente riviste e ridisegnate. In primis, sono un po’ più piccole, ma sembrano più adatte ad accogliere in piede, che ha qualche centimetro in più verso l’anteriore, ma che dietro finiscono subito: hanno scelto di fare delle pedane più piccole, ridimensionando così la larghezza massima e permettendo di passare in spazio più stretti, ma il disagio sarà del passeggero, che avrà l’appoggio solo sulle pedane estraibili. Io ho avuto pure qualche fastidio, perché le dimensioni non più generose delle pedane, limitano anche il movimento dei piedi del guidatore su queste. Questa è l’unica pecca reale , secondo me, di questo nuovo Beverly. A favore, però, la pedana chiusa si integra bene e neppure si nota.


Il tunnel centrale è totalmente cambiato. Non ha più lo sportellino in plastica per accedere al tappo della benzina, oltretutto notoriamente molto basso, ma un tunnel un po’ più stretto e rialzato con il tappo della benzina grigio satinato in bella vista con l’apertura con la chiave, la stessa chiave della messa in moto. Questo è un handicap nel caso in cui si è a secco di batteria e non si vuole spegnere la moto per fare rifornimento, se non si ha la chiave di scorta, si deve spegnere per forza, comunque molto bello da vedere. Peculiarità: a differenza dei vecchi Beverly, stavolta, il serbatoio ha un tappo di tenuta, che permette l’inserimento della pistola del rifornimento, ma una volta estratta, questo si chiude, non lasciando la benzina in bella vista.
Lo spazio tra sella e retro scudo è un po’ maggiore e l’accesso è notevolmente semplificato, evitando così di prendere a calci il retro scudo o il tappo della benzina
Davvero piacevoli gli abbinamenti dei colori, con lo sportello del retro scudo in tinta, che sale su fino a parte del manubrio e il centro dei questo in tinta con la carrozzeria!!! Una delicatezza stilistica di ottimo impatto.
Tornando al frontale, troviamo gli azzeccatissimi indicatori di direzione con la forma “a virgola” sullo scudo, distanti dal faro, e che contengono al loro interno una stringa di led bianchi, che si accendono assieme ai led delle luci posteriori all’accensione del quadro: sono a bassissimo consumo, per cui non inficiano molto sulla batteria, ma appena la messa in moto avviene, ecco che si accende anche il faro (tipo l’ MP3) però sulla parte superiore. Ebbene si: per fortuna sono tornate 2 lampade, sovrapposte! Quella sopra è l’anabbagliante e quello sotto l’abbagliante!Una ottima scelta davvero anche questa!!
[limite raggiunto]Ecco con le sole luci diurne accese (quindi solo il quadro acceso)
[limite raggiunto]E invece eccolo anche con il faro acceso, quindi messo in moto:
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Le luci posteriori a doppio baffo con 2 stringe di led per anabbaglianti e stop, includono gli indicatori di direzione (non oso immaginare cosa si debba smontare per arrivare a quei fanali lì!!! )
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La sella è totalmente rivisitata! Avendo un Beverly, la sensazione è molto strana, si sente proprio la differenza. Anche se sinceramente mi è sembrata più comoda ed avvolgente la mia, però non posso mettere pecca su questa, comunque comoda e ben fatta! Per la comodità su lunghi tragitti, rimando a chi lo comprerà e ci viaggerà specie col passeggero (mi è comunque sembrata un po’ più corta, e secondo me sarà penalizzante, sia per pilota che per passeggero…)
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Il retro scudo è una scoperta sensazionale! Intanto, entrambi i vani sono molto più capienti! In più lo sportello stesso contiene un terzo vano per le minuterie, tipo telecomando cancello, chiavi o tessere autostradali. Integrati ci sono già i ferma oggetti (finalmente) e i tappi in gomma per l’accesso al frontale sono più grandi e più facilmente asportabili. Ma la chicca, necessaria a dire il vero, è che la presa da 12 V non è più nel vano sottosella, ma all’interno del vano destro del retro scudo!! Per cui il cell a portata di mana o il navigatore attaccato sotto carica, a portata di mano. Non c’è più la leva, ovviamente, dell’apertura sportello serbatoio, ma persiste quella, necessaria, dell’apertura meccanica della sella, ben piazzata al centro.
Al centro dello scudo, sopra lo sportello di apertura (che ha finalmente un incavo come manichetto che ne facilita l’apertura) e sotto la scritta “300 ie” (l’unica del porcello), c’è una “linguetta” nera, abbastanza elegante, che, premendola da sotto, svela il gancio portapacchi! Un’altra delicatezza stilistica davvero sopraffina!
[limite raggiunto][limite raggiunto][limite raggiunto][limite raggiunto][limite raggiunto][limite raggiunto][limite raggiunto][limite raggiunto][limite raggiunto][limite raggiunto][limite raggiunto]Un’altra particolarità: se provo a mettere in moto, e lui stenta, per qualsiasi motivo, comunque il motorino di avviamento gira per circa 4/5 secondi, poi si ferma da solo ed è necessario ripremere il tasto della messa in moto. Penso sia una sicurezza per non fare girare ad oltranza il motorino di avviamento anche qualora la moto si accendesse. La chiave è finalmente “seria”, sia per intagli che per impugnatura…davvero molto bella
[limite raggiunto]Il vano sottosella è una vallata. Non si vede quali il fondo. Ci vanno comodamente 2 caschi jet. Probabilmente lo spostamento della batteria (adesso si trova vicino la cerniera di apertura della sella e vicina al tasto di accensione lampada di cortesia vano sottosella), l’eliminazione dei 2 vani laterali porta attrezzi, anche questi, ridotti a uno e spostato vicino la batteria, e molto elegantemente coperto da un tappo, una superficie di fondo più pianeggiante e l’eliminazione dei mastodontici supporti sella, rendono il tutto molto più armonioso. La luce di cortesia è sempre in coda, ma spostata al centro (visto che non c’è più la presa da 12 V). Tutto è molto ordinato. La sella, da sotto, sembra identica alla vecchia. C’è anche il foro per il telo coprisella, anche se in quello che ho provato io, il telo mancava. Chissà se lo metteranno.
[limite raggiunto][limite raggiunto][limite raggiunto][limite raggiunto][limite raggiunto][limite raggiunto][limite raggiunto][limite raggiunto][limite raggiunto]Il portapacchi/porta bauletto, è rimasto pressoché identico. I maniglioni di appoggio sono molto comodi. Poco utili ai fini dell’utilizzo per il cavalletto centrale, perché morbidissimo da mettere.
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Andiamo al Manubrio. Tutta un’altra storia! Gli specchietti sono diversi per forma e modalità di regolazione. Le aste più corte e squadrate, gli specchietti a goccia. Alle aste sono attaccati 2 ganci che sostengono il paravento/cupolino piccolo
(che per adesso viene dato di serie ma sarà presto optional, e funziona circa come il paravento piccolo in plastica dura del mio Beverly, con la differenza che il mio è fumè e questo è trasparente. Per me è indispensabile almeno questo, d’estate. Poi d’inverno si potrà optare per quello grande).
Rivisto pure il design delle manopole in gomma che adesso riportano il logo piaggio.
Ma ecco le 2 essenziali differenze della parte della strumentazione: i 2 blocchetti pulsantiere e la strumentazione propriamente detta!
Iniziamo dai primi: non esistono più! Esatto! E’ tutto integrato nelle plastiche del manubrio stesso. Non ci sono più 4 location rotonde (2 + 2, per tasto start, clacson, ricettacolo allarme e 4 frecce), ma solo 1 per lato. I tasti clacson e accensione sono adesso rettangolari, un po’ più incavati e rispettivamente in basso a sx e in basso a dx. Accanto al clacson troviamo il pulsante rotondo di apertura elettrica della sella (molto più comodo e non più sul retro scudo. Appena sopra troviamo il solito pulsante per gli indicatori di direzione e sopra quello degli abbaglianti col “passing”. Questo sul lato sinistro. Sul destro, invece, come anzidetto, avremo in basso a destra il tasto accensione, rettangolare e un po’ più incavato, poi alla sua sinistra il tasto “MODE” per cambiare le opzione del display digitale. Sopra c’è il tappo per l’eventuale interruttore delle luci e ancora più su il tasto rosso “OFF/RUN”.
Dettaglio: Sia col tasto rosso in posizione OFF, sia col cavalletto laterale aperto, non c’è alcuna spia che indica che c’è l’interruzione di corrente in corso…
Questa soluzione di integrare sul manubrio le pulsantiere, è davvero molto bella da vedere.
Non esistono più i due coperchietti per il controllo del liquido freni. Adesso è tutto chiuso. Manca uno spazio vuoto però, dove inserire il ricettacolo dell’allarme, ed è un vero peccato sfondare il retro scudo o la plastica del manubrio.
Il coperchio per il liquido radiatore è al solito posto, in tinta con la sella e con il retro scudo (bordeaux in questo caso) e molto ben mimetizzato. Il blocchetto accensione è un po’ più incavato, e le prime volte bisogna abbassarsi per vedere dove inserire la chiave.
La strumentazione, adesso, è totalmente digitale. All’accensione del quadro, gli indicatori di velocità, temperatura e carburante, salgono al max e tornano indietro. Questo permette minori saltellamenti dovuti alla corda meccanica del contachilometri e una maggiore precisione nelle indicazioni.
Consta di 3 cerchi: uno grande centrale, e 2 laterali a ridosso di quello centrale.
Quello piccolo si sinistra ha l’indicatore carburante e le 2 spie dell’indicatore di direzione inserito e degli abbaglianti attivati
Quello piccolo a destra ha invece la lancetta della temperata, con i gradi, e le spie dell’iniezione e dell’olio.
Il quadro centrale grande ha il tachimetro, con una escursione da 0 a 160 km/h, su un arco di 180°, e sotto un display multifunzione del quale parleremo dopo. In alto abbiamo altre 2 spie. In alto a destra, quella del “CODE” della chiave. Quella in alto a sinistra,vi giuro che non ricordo!!!Perdonatemi!!!!
Il display multifunzione è molto grande e ben leggibile (purtroppo le foto non gli danno merito, e riporta diverse indicazioni, intervallabili dal tasto mode in basso a destra.
La parte sinistra riporta l’orario (non so se possibile vedere la data). La parte destra è quella operabile dal tasto ”mode”, che ci fa vedere, ad ogni pressione del pulsante, queste funzioni in questa sequenza::
ODO ODO I ODO II VOLTAGGIO BATTERIA …….. (non ricordo. Ho fatto la foto a un “20” ma non ricordo cosa indica) TEMPERATURA ESTERNA (°C).
Non ho visto l’illuminazione perché c’era molto sole ma mi è sembrata azzurra.
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Il logo BEVERLY è anch’esso cambiato, davvero molto bello (ricorda molto quello del nostro Beverlyclub!!!!)
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Dopo questa lunga discussione estetica, che spero sia stata sufficientemente esaustiva per molti, andiamo all’atto pratico:
PROVA SU STRADA
Il nuovo Beverly silenziosissimo, e, sarà il 4 tempi rivisitato, sarà la marmitta diversa, ma anche il sound è cambiato. Fluido e reattivo, risponde senza esitazioni al gas. Molto più lineare del mio 250 a carburatore, non fa sentire i suoi 165 kg a secco in mezzo al traffico, anzi, l’assetto ridotto, dato dalla ruota posteriore più piccola permettono inserimenti rapidi e piacevoli. Grande sensazione di sicurezza in un paio di pieghe, magari grazie anche alle City Grip montate sul modello che ho provato. Abbastanza buona la protezione dal vento. Perfetto il triangolo mani, piedi, piano di seduta. Presente e sensibile nelle frenate. La sella risulta diversa, alla seduta, dai vecchi Beverly, ma va provata su un tragitto lungo per capirne il comfort (a me, la mia, sembra più comoda). Leggibilissima la strumentazione, distanziati perfettamente i pulsanti, troppo piccola la pedana (per i miei gusti).
Gli accessori previsti, sono:
-Bauletto (medio da 36 o grande da 46)
-Paravento grande
-Antifurto originale
-Casco
-Telo copri gambe
-Telo coprimoto.
Le colorazioni disponibili:
-Bronzo perseo
-Bianco perla
-Rosso antares
-Nero cosmo
-Blu midnight
Le motorizzazioni attualmente disponibili sono la 125 ie e la 300 ie.
Io mi sono fatto fare un preventivo con, come accessori, antifurto, paravento grande e bauletto medio, e mi hanno fatto 4450€ scontato.
Spero di essere stato chiaro e sufficientemente esaustivo. Per ogni dubbio scrivetemi e ove posso vi risponderò.
Buon Beverly a tutti!